Verano continua a ricordare – Giornata della Memoria 2022

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Verano continua a ricordare, prosegue la tradizione della collocazione di pietre d’inciampo in onore dei caduti vittime dell’orrore del Nazismo.
Come già nel 2020 in onore di Fortunato Mandelli nei pressi di Cascina Cattaneo, nella Giornata della memoria 2022  il Comune ha inaugurato la posa di una pietra di inciampo in onore di un altro cittadino vittima del nazismo: il soldato Piero Radaelli.
Il Sindaco, le autorità e la nipote del nostro concittadino hanno ricordato la sua vita e la sua morte in campo di concentramento, deportato come soldato italiano dopo essersi rifiutato di collaborare con l’esercito tedesco sul fronte greco.

Il CCRR non poteva mancare, come ogni anno, anche se in forma “ridotta” a causa delle restrizioni conseguenti la pandemia. 
La classe 3°B della scuola secondaria, accompagnate dalle professoresse Mazzone e Di Palermo hanno partecipato alla cerimonia.

La nostra Sindaco Federica Siciliano, affiancata dal Sindaco “senior” Samuele Consonni, ha tenuto un bellissimo ed incisivo discorso che qui riportiamo:

…Noi in questo giorno siamo qui a ricordare ciò che accadde di 27 gennaio 1945 di esattamente 77 anni fa,
quando le truppe sovietiche giunsero in Polonia ad Auschwitz , dove trovarono il famoso campo di concentramento liberando tutti i superstiti che vi erano al suo interno, ridiedero e permisero alle persone che si trovavano lì di riacquisire la loro libertà.
Vennero aperte le porte di quell’orrendo posto, da cui uscirono donne, uomini sia giovani che anziani che avevano vissuto l’orrore del nazifascismo.
Oggi voglio citare le parole di Primo Levi, per aiutarmi a fare una riflessione.
“Perché la memoria del male non riesce a cambiare l’umanità? A che serve la memoria?”
Levi si interroga sul perché nonostante noi ricordiamo le tragedie del passato continuano a ripetersi cose simili o peggiori.
Oggi a noi giovani viene passata questa domanda come fosse un testimone.
Noi impariamo molte cose su questi argomenti, li studiamo grazie alla storia: per comprenderli bisogna conoscerli, dobbiamo essere al corrente delle conseguenze, del dopo.
“Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre”
Il passato sarà sempre legato al presente, nel bene o nel male.
Le parole di Levi possono e devono aiutarci a conoscere l’uomo, la sua crudeltà e sapere fino a che punto si spingeva, o per meglio dire si potrebbe spingere.
Ma oggi siamo qui per parlare soprattutto di un giovane uomo che viveva proprio qui, a Verano Brianza, lui era Piero Radaelli, nato il 22 settembre 1923.
Durante la Seconda Guerra Mondiale venne inviato sul fronte greco dove rimase fino all’8 settembre del 1943, quando, dopo l’armistizio tra il nuovo governo guidato da Badoglio con gli alleati, le forze armate italiane si rifiutarono di combattere a fianco della Germania nazista e deposero le armi o le usarono contro i tedeschi.
Iniziò così la deportazione dei militari italiani.
Uno di questi fu Piero Radaelli, che venne mandato verso i Reserve Lazzaret di Zeithain sulle sponde del fiume Elba, poi portato in un campo di concentramento e registrato con il numero 243232.
Piero Radaelli può essere d’esempio a noi tutti oggi perché nonostante la sua giovane età ha avuto il coraggio di mettersi a disposizione della sua nazione e combattere contro ciò che riteneva ingiusto, nonostante i rischi, i danni che potrebbe arrecargli lui combatte, si oppone fa di tutto per cercare di lottare per il suo futuro e il futuro degli altri.
Può dunque aiutarci a capire che dobbiamo sempre lottare per noi stessi e per gli altri, dobbiamo cercare di ribellarci alle imposizioni che vanno contro i nostri diritti e a volte contro i nostri principi, tutto perché nessuno potrà mai opprimere i nostri diritti, nessuno può imporsi a noi.
Siate sempre pronti e disposti a lottare per le vostre credenze, idee, per voi stessi e per gli altri, fatevi sempre valere, non fermatevi mai davanti a nulla, lottate finché è possibile.
Il Sindaco del CCRR
Federica Siciliano 
 
 
Grazie Federica e a tutte le ragazze ed i ragazzi del CCRR!
 
 
Chiara Di Palermo
 

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