Tre modi per chiedere aiuto… – Secondaria

Anche la Scuola Secondaria di Verano Brianza ha partecipato alla lotta contro la violenza sulle donne con una serie d'iniziative.

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Il 25 novembre si ricorda la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, istituita nel 1999 dalle Nazioni Unite. Come dice il nostro Presidente della Repubblica Sergio Mattarella:Quando ci troviamo di fronte a una donna uccisa, alla vita spezzata di una giovane, a una persona umiliata verbalmente o nei gesti della vita di ogni giorno, in famiglia, nei luoghi di lavoro, a scuola, avvertiamo che dietro queste violenze c’è il fallimento di una società che non riesce a promuovere reali rapporti paritari tra donne e uomini“. O come afferma con concisione e decisione il Papa: “La violenza sulle donne è una velenosa gramigna che affligge la nostra società e che va eliminata dalle radici.””

In diverse classi l’argomento è stato affrontato aprendo discussioni tra gli studenti, leggendo e comprendendo testi sul tema, guardando e commentando film e filmati di personaggi conosciuti che offrivano le proprie considerazioni o la propria professionalità – all’apparenza talvolta comica – per suscitare il dibattito, offrire stimoli di riflessione, sensibilizzare verso la tragedia che avvolge spesso la cronaca del nostro tempo. Rendersi conto di come certi gesti e modalità di interazione tra le persone siano espressione di prevaricazione, soprusi e prepotenze, non certo di parità, di affetto, stima e amore, ha permesso a molti di interrogarsi e aprire gli occhi, buon segnale preventivo … da coltivare nel tempo e non solo nelle aule della scuola.
Anche la riflessione sul linguaggio quotidiano e colloquiale ha consentito interessanti osservazioni sul differente significato che tante parole possono offrire se usate nell’accezione maschile o in quella femminile, motivo poi di curiose interpretazioni da cui possono scaturire derisione, scarsa considerazione, svilimento della figura femminile; come pure ci si è accorti del fatto che il rifarsi a tanti modi di dire diventati ormai consuetudine accettata nasconde una velata e scontata svalutazione della donna (basta ricordare questa campagna pubblicitaria).


Durante la mattina del 25 novembre anche il Sindaco di Verano Sig. Consonni è passato per tutte le classi del plesso donando agli alunni un braccialetto rosso con la scritta “Io rispetto”, come invito ai ragazzi ad impegnarsi nelle piccole situazioni quotidiane per evitare la violenza, di qualunque  tipo sia, testimoniando il rispetto verso l’altro anche nelle situazioni di controversia.

Gli alunni della 2°A hanno inoltre aderito alla proposta di organizzare un flash mob in cui mostrare ai compagni delle altre classi del plesso i 3 modi a cui una donna vittima di violenze può far ricorso per segnalare la sua condizione di disagio e chiedere aiuto, ossia

  • chiamare per tel. il n. 1522
  • chiamare per tel. il n. 112 e ordinare una pizza (rispondono i Carabinieri che intervengono presso l’abitazione)
  • il “signal for help” internazionale, che consiste nel chiudere il pollice nel palmo della mano abbassando poi le altre quattro dita formando un pugno.

Il gruppo di ragazzi durante parte dei due intervalli della mattinata del 25 novembre, indossando abiti rossi – il colore divenuto simbolo della giornata – si sono silenziosamente collocati sulla scala che conduce alla biblioteca mimando il gesto del segnale e mostrando dei cartelli con le tre modalità per chiedere aiuto. Gli altri studenti, sorpresi dall’iniziativa e dall’immobilità convinta dei coetanei, hanno compreso poi il loro intento di attirare l’attenzione non tanto su di sé (nessuno dei componenti la 2°A era infatti riconoscibile) ma su una tematica e su un messaggio di uguaglianza e solidarietà, condividendolo.

La classe poi, come già altri nei passati anni, ha condiviso il pensiero secondo cui occorre – sempre e non in una sola giornata dell’anno – sostenere con determinazione l’importanza del garantire diritti e libertà a tutti, uomini e donne; al momento però pare essere ancora necessario creare degli eventi e delle scadenze speciali in grado di “scuotere le persone” e manifestare il valore del rispetto e dunque pian piano arrivare a superare l’idea di “Giornata per …” avendo acquisito tutti la responsabilità di rispettare chi ci circonda, uomini e donne, comprendendo il piacere di vivere legami interpersonali sani, soddisfacenti e per questo arricchenti.

                        Classe 2°A Secondaria e Prof.ssa Colzani A.

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