Progetto “Teatro a scuola” – Scuola Secondaria

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Personale scolastico

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L’educazione alla teatralità ha la finalità di contribuire al benessere psico-fisico della persona; aiuta ciascuno a conoscersi e realizzarsi esprimendo la propria specificità e diversità. Stimola le capacità e accompagna ad una maggiore consapevolezza delle proprie relazioni interpersonali; stimola il processo di attribuzione dei significati in quanto accompagna al “fare” la “riflessione”.

Il laboratorio teatrale è un’occasione per crescere, per imparare facendo e, in quanto percorso formativo, si fonda sul processo pur concludendosi con un prodotto che di quel processo è la parte finale. È auto-orientante.

Ha una forte valenza pedagogica: permette di tirar fuori ciò che ognuno ha dentro di sé, di controllare la propria energia e di sperimentare situazioni di vita qualitativamente diverse da quelle abituali che aiutano a prendere coscienza dei cambiamenti e a riconoscere le proprie positività. Il teatro permette di sperimentare la dimensione del bello nella realtà e di acquisire nuovi strumenti di giudizio.

 

Approccio al testo e al linguaggio teatrale – Conoscenza delle tecniche teatrali e dello spazio scenico – Espressività corporea – Linguaggio verbale e linguaggio non verbale – Conoscenza del proprio corpo e delle sue potenzialità – Espressione e sviluppo di capacità e potenzialità latenti – Educazione all’accettazione e alla collaborazione tra pari – Osservazione e analisi delle dinamiche emotivo-relazionali – Gestione dei conflitti e dell’aggressività  – Sperimentazione di un setting didattico alternativo – Consolidamento della capacità di lavorare in gruppo – Sviluppo dell’autopercezione del sé – Sviluppo della metacognizione – 

L’attività teatrale risponde pienamente a quanto nuovamente ribadito dalle ultime Indicazioni nazionali e dalle Linee guida per la certificazione delle competenze nel primo ciclo di istruzione:

“È da considerare oltretutto che i vari progetti presenti nelle scuole (teatro, coro, ambiente, legalità, intercultura, ecc.) rappresentano significativi percorsi di realtà con prove autentiche aventi caratteristiche di complessità e di trasversalità. I progetti svolti dalle scuole entrano dunque a pieno titolo nel ventaglio delle prove autentiche e le prestazioni e i comportamenti (ad es. più o meno collaborativi) degli alunni al loro interno sono elementi su cui basare la valutazione delle competenze.” 

“Si rende, pertanto, necessario ripensare il modo di “fare scuola”, integrando la didattica dei contenuti e dei saperi – riferiti ai nuclei fondanti delle discipline – con modalità interattive e costruttive di apprendimento. Fondando il proprio insegnamento su esperienze significative che mettono in gioco contenuti e procedure che consentano di “imparare facendo”, i docenti rendono l’alunno protagonista del processo di acquisizione delle competenze. Una padronanza delle competenze di base richiede la riscoperta dei nuclei fondanti delle discipline e del loro valore formativo, attraverso scelte orientate al potenziamento della motivazione e dell’interesse degli alunni. “

“Orientare significa guidare l’alunno ad esplorare se stesso, a conoscersi nella sua interezza, a riconoscere le proprie capacità ed i propri limiti, a conquistare la propria identità, a migliorarsi continuamente. “

Linee guida per la certificazione delle competenze nel primo ciclo di istruzione.

 

 


 

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