Il monitor touch manda in onda un’idea di scuola

Che la scuola italiana abbia spesso avuto un cattivo rapporto con la tecnologia non è una novità. Fino a non molto tempo fa, tranne poche lodevoli eccezioni, in Italia si conosceva un solo modo di fare scuola: la lezione frontale. E Il massimo della tecnologia scolastica era un oggetto costituito da una lastra di ardesia che ha preso il nome dalla località dove la pietra veniva estratta: Lavagna, in Liguria.

Per fortuna le cose cambiano e ci si evolve.

 

Nella prima settimana di febbraio sono stati installati, in tempo record, 30 monitor touch in tutte le classi della Primaria e della Secondaria del nostro istituto. Per noi è un bellissimo traguardo!

I nuovi monitor 65” hanno preso il posto delle ormai superate LIM, limitate nelle funzionalità, poco luminose, costose da mantenere. Le funzioni multi-touch di questi schermi ci permettono infatti di lavorare contemporaneamente con gli alunni sullo schermo favorendo collaborazione, produzione di idee e contenuti rendendo le lezioni più coinvolgenti e, perché no, più divertenti.

Possiamo lavorare con Android,con le stesse app che gli studenti ritrovano sui tablet in loro dotazione, proiettando sullo schermo il lavoro che un singolo ragazzo sta realizzando sui tablet. Oppure con Windows, collegando il monitor touch al computer.

Possiamo risolvere un problema di matematica sulla lavagna e condividerlo in Classroom, oppure coinvolgere in una videolezione i compagni che sono isolati a casa. Disegnare delle mappe concettuali per gli alunni con bisogni speciali e per tutti. Vedere dei filmati con buona qualità e visibilità, in tutti i punti della classe.

I monitor touch sono stati acquistati utilizzando i fondi del PON Digital Board e in parte con i fondi della scuola.

Siamo una scuola nel tempo digitale e ne siamo fieri, perché incontrare il digitale non vuol dire solo utilizzare degli strumenti o trasmettere le informazioni su supporti digitali ma apre la possibilità di una didattica di tipo laboratoriale per una condivisione tra alunni e docenti.

I nostri alunni sono dei veri nativi digitali, cioè tutti nati in un mondo dove la tecnologia e il digitale erano già presenti e sviluppati. Se vogliamo renderli protagonisti delle lezioni, dobbiamo stimolarne la motivazione e la creatività anche tramite strumenti familiari per loro. 

C’è un’idea di scuola che passa da questi nuovi schermi.

Simona Beccaria