Commemorazione 4/11/2023 – CCRR festa dell’Unità e delle Forze armate

Come ogni anno, domenica 5 novembre i consiglieri del CCRR hanno partecipato numerosi alla commemorazione per  il 4 novembre, aprendo il corteo con la bandiera della scuola e lo striscione del CCRR. A loro si sono uniti compagni delle varie classi e i genitori, seguiti dal Sindaco e dai rappresentanti dell’Arma dei Carabinieri, delle altre Forze Armate, associazioni e dall’immancabile banda.

Dopo la messa, ci siamo recati in Cimitero e qui Lavinia Casati, Sindaca del CCRR, ha letto il suo discorso con emozione e convinzione, invitando a riflettere sull’esigenza della pace in un mondo pieno di conflitti, alcuni vicini a noi, sull’importanza di arrivare ad un compromesso accettabile da parte delle parti contendenti, perché i giovani non vogliono ereditare un mondo devastato. Ecco il suo discorso, ottimo spunto di riflessione:

 

“Buongiorno a tutti, sono Lavinia Casati, sindaca del CCRR.

Oggi sono qui per parlare di ciò che ogni anno ricordiamo il 4 novembre: la festa delle forze armate e dell’unità nazionale.

Il 4 novembre del 1918 finì la prima guerra mondiale, per questo dal 1918 si ricordano tutti i caduti di questo conflitto.

Io, però, oggi non vorrei parlare di quella guerra, ma della situazione di oggi.

Noi italiani oggi festeggiamo la fine di una guerra ormai finita 105 anni fa, ma da allora il nostro stato ha combattuto direttamente in un’altra guerra (quella del 1939) ed ha assistito ad innumerevoli altre guerre.

Nel mondo oggi sono presenti moltissime guerre, circa una sessantina, come quella in Siria, in Repubblica democratica del Congo, fino a quelle a cui siamo più vicini: quella tra Russia e Ucraina, che continua dal 24 febbraio 2022 e che vede l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia per dinamiche di potere ed antiche recriminazioni sul possesso di parti di territorio, e quella in Medio Oriente. E’ notizia degli ultimi giorni l’ulteriore disastro dell’escalation di violenza tra Palestina e Israele.

Questo conflitto c’è da parecchi anni, precisamente da quando Israele ha invaso la Palestina nel 1948 ed ancora adesso, dopo più di 70 anni di conflitto, questi 2 stati sono ancora in guerra e non riescono a trovare una soluzione pacifica alla loro convivenza.

Io penso che le guerre siano inutili e non bisognerebbe mai agire con le armi ma con il cervello, con il dialogo tra i popoli e tra le persone.

Io sono solo una ragazza di 13 anni che crede in queste cose e so che le guerre non iniziano per motivi banali, ma motivi seri.

Vorrei dire, però, che non serve arrivare a queste guerre sanguinose e che forse i paesi potrebbero arrivare a discutere pacificamente.

Temo anche che la mia generazione in futuro avrà da risolvere molte guerre e conflitti, visto che i capi di governo di adesso finiscono ancora per fare uso della violenza e non risolvono i conflitti cercando di capire i punti di vista dello stato contro cui combattono, per trovare dei compromessi che accontentino entrambe le parti.

Noi ragazzi giovani non vogliamo ricevere un mondo pieno di guerre, ma un mondo civile dove non serve arrivare a distruggere il nemico per vincere.

Questo, però, è l’esempio che gli adulti di adesso ci stanno dando e che noi in futuro non dovremo seguire, altrimenti il mondo non diventerà un luogo di pace vera perché tutte le generazioni future penseranno che le cose fatte in passato siano giuste e che dobbiamo portarle avanti.

Ma non è questa la soluzione.

Io sono solo il sindaco del CCRR di un piccolo paese: non posso risolvere ogni conflitto del mondo, ma nel mio piccolo posso chiedervi di essere sempre dalla parte della pace e mai dalla parte della guerra, perché la guerra non è mai la soluzione ai problemi.

Anche nelle piccole cose quotidiane, come quando si litiga con un amico, non bisogna mai arrivare alla violenza, ma alla soluzione più semplice che c’è: quella più giusta ed umana è parlare.

Vorrei concludere con una citazione di Abraham Lincoln che parla della guerra e che secondo me è molto importante:

Non esiste un modo onorevole di uccidere, né un modo gentile di distruggere. Non c’è niente di buono nella guerra, eccetto la sua fine”.

Penso che queste parole rappresentino il mio pensiero sulla guerra e sulla situazione in questo momento nel mondo.

Mi fanno pensare a cosa succederebbe se non ci fosse la guerra e da un giorno all’altro i popoli in conflitto capissero che quello che stanno facendo è una cosa sbagliata. So che è un pensiero quasi utopico, perché non è facile, ma invito tutti a pensarci.

Vorrei anche chiedere di dedicare un pensiero alle persone che hanno combattuto 100 anni fa per il nostro Paese ed a chi sta combattendo adesso per il proprio e si trova in situazione di estremo pericolo e di dedicare anche un pensiero alle famiglie che ogni giorno affrontano la guerra e che perdono i loro cari.

 

Grazie mille a tutti per l’attenzione, vi auguro buona giornata e buona commemorazione del 4 novembre”.