Un anno fa, di questi tempi, usciva un giornale locale con un titolo a tutta pagina. “Maltrattamenti a un alunno. Nei guai preside e insegnanti”.
Nei giorni scorsi è arrivata l’archiviazione del fascicolo di indagine relativa al dirigente dell’IC di Verano e ad alcune insegnanti. Chissà se l’evaporazione di uno scandalo avrà lo stesso risalto di uno scandalo inventato!
Nel decreto di archiviazione, il giudice parla “della chiara animosità di diversi dichiaranti […] con intuibili incertezze sulla loro attendibilità”.
Nella richiesta di archiviazione il pubblico ministero dice che le indagini disposte dal giudice “volte ad accertare condotte che non derivassero da voci di corridoio non hanno portato a esiti utili”. Insomma, queste persone si sono inventate tutto quel che hanno raccontato, anche ai Carabinieri. Una di loro è stata già rinviata a giudizio in un altro procedimento penale.
Ci siamo resi conto del fatto che basta una denuncia basata su fatti inesistenti per sconvolgere la vita di persone come noi, che fanno il loro lavoro con passione e dedizione, e per costringerle a entrare in un mondo di giudici, avvocati, periti.
Siamo grati ai Carabinieri di Verano per la consueta accuratezza delle indagini da loro condotte. All’avvocato Lucia Galbiati che ci ha accompagnato con premura e competenza.
Spiace per il bambino, coinvolto in una storia troppo più grande di lui.
Spiace per i genitori: forse non hanno compreso che, quando gli insegnanti segnalano le fatiche di un bambino, si stanno assumendo una responsabilità e stanno offrendo a lui e alla famiglia un aiuto prezioso.
Spiace per chi ha dato credito a queste fandonie, tanto da inviare in proposito all’Ufficio scolastico regionale un esposto contro il Dirigente scolastico. Esposto finito in niente, così come la denuncia, perché dal nulla non può nascere nulla.
Giuseppe Scaglione
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