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In vista delle Elezioni regionali del 12 e 13 febbraio 2023, il Comune di Verano Brianza ha richiesto la disponibilità dei locali della Scuola Primaria dalle ore 14 di venerdì 10 febbraio all’intera giornata di martedì 14 febbraio (comunicazione prot. 707 del 12/01).
Premesso che la disposizione del Sindaco è pienamente legittima e che tutti amiamo la democrazia che vige nel nostro Paese, tale decisione dell’Amministrazione comunale comporta che 21 classi della Scuola Primaria perdano due giorni e mezzo di scuola.
E’ proprio necessario?
La prossima tornata elettorale
La costituzione del seggio avviene alle 16 di sabato 11 febbraio.
Abbiamo pregato il Sindaco di lasciar svolgere le lezioni del venerdì fino al termine naturale, le 16.20. Di seguito, i 9 collaboratori scolastici della Primaria avrebbero aiutato il personale comunale nella predisposizione dei locali dei seggi (cosa che non ci è richiesta), velocizzando le operazioni di preparazione dei seggi. Questa proposta, che avrebbe consentito le lezioni del venerdì pomeriggio, è stata rifiutata dall’Amministrazione Comunale.
I seggi chiuderanno alle ore 15 del lunedì. A seguire, cominciano le operazioni di scrutinio. Abbiamo proposto che a partire dalle ore 7 del martedì 14 febbraio i 9 collaboratori scolastici della Primaria aiutino il personale comunale (cosa che non ci è richiesta) nel ripristino degli spazi scolastici, in modo da cominciare le lezioni di martedì 14 febbraio con una sola ora di ritardo, alle 9.20. Questa proposta, che avrebbe permesso le lezioni del martedì per 380 studenti, è stata rifiutata dall’Amministrazione Comunale.
In entrambi i casi, non è stata data spiegazione dell’impraticabilità delle nostre proposte né sono state avanzate ipotesi alternative.
In generale: perché i seggi elettorali presso la Scuola Primaria?
Pensando alle consultazioni successive, è proprio necessario che i seggi elettorali siano insediati presso le scuole?
E’ una domanda che molti si stanno ponendo nel nostro Paese e che è stata recepita anche dalle Istituzioni. La legge 21 maggio 2021, n. 69, ha previsto l’istituzione da parte del Ministero dell’Interno, di un fondo di 2 milioni di euro, finalizzato all’erogazione di contributi a favore dei comuni che individuino soluzioni alternative per le consultazioni elettorali. Un tavolo di lavoro, composto da rappresentanti del Ministero dell’Istruzione, del Ministero dell’Interno, dall’Associazione dei Comuni (ANCI) e dall’Unione Province d’Italia ha definito i requisiti necessari per la costituzione della “sala delle elezioni“ e per l’individuazione dei fabbricati che ospitano i seggi elettorali in alternativa all’ordinario utilizzo di strutture scolastiche.
In via esemplificativa, potrebbero ospitare sezioni elettorali: uffici comunali e sale consiliari (a Verano ci sono); biblioteche e sale di lettura (a Verano ci sono); palestre e impianti sportivi, comprese le palestre scolastiche (a Verano ci sono), circoli ricreativi e sportivi (a Verano ci sono); locali dopolavoristici, ecc.
Se poi proprio nessun edificio, eccetto le scuole, fosse adatto a ospitare i seggi elettorali? Qui forse ci potrebbe aiutare una riflessione quantitativa, in direzione della maggior garanzia possibile della frequenza scolastica. La Scuola Primaria ospita 21 classi, che non vanno a scuola nei giorni delle elezioni; meglio allora la Scuola Secondaria che ha 11 classi. Ancora meglio la Scuola dell’Infanzia che ospita 150 bambini o i locali del Nido comunale, che ne accolgono poco più della metà.
E’ così impossibile la ricerca di soluzioni alternative? Concepiamo la nostra missione di educatori come formazione dei cittadini e pensiamo che anche solo un giorno di lezione sia prezioso per l’intera collettività.
Giuseppe Scaglione
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