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La scuola dell’Ukulele

L'ukulele è uno strumento musicale a corda, tipico delle Hawaii. Cosa c’entra questa versione “bonsai” della chitarra con noi, scuola della Brianza?

No, non abbiamo attivato l’indirizzo musicale!

 

Questo strumento a 4 corde può essere un buon simbolo di quest’anno scolastico che si è chiuso. Non era infatti permesso cantare o utilizzare i classici flauti per via dei protocolli di sicurezza, allora la professoressa Parravicini della Secondaria ha deciso che, utilizzando per le lezioni di musica l’Ukulele, avrebbe coniugato gli obiettivi di educazione musicale con il desiderio suo e degli alunni di “fare musica”: l’idea ha suonato bene, con enorme soddisfazione delle ragazze e dei ragazzi.

 

Come tutti, abbiamo fatto i conti con la pandemia. Siamo stati estremamente cauti e protettivi, come si doveva: 33 casi su una popolazione scolastica di circa 870 persone (3,7%) sono un buon risultato, in un comune dove è stato colpito dal virus circa l’8,5% della popolazione dall’inizio della pandemia.

La scuola ha tutelato gli studenti, ma ha continuato ad essere se stessa e non un ospedale. Un luogo di esperienza e non un luogo di paura.

I mezzi sono stati trovati con pazienza. confronto e fantasia; abbiamo fatto lezione all’aperto quando possibile ed organizzato in sicurezza corsi di teatro e spettacoli musicali; modificato e strutturato in sicurezza le feste di fine anno;  ECDL e i corsi di lingue sono stati tenuti a distanza.  Si sono adattati gli ingressi e gli intervalli, le mense e le ore di educazione motoria.

Ma la scuola ha resistito. E forse ha imparato strumenti e modalità che verranno buoni anche per i tempi normali, che ci si augura arriveranno presto. Classroom, le aule all’aperto … e l’ukulele, rimarranno con noi.

 

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E’ bello ripensare a quanto di nuovo è accaduto in quest’ultimo anno. Scegliamo tra i tanti pensieri possibili quattro esempi: siamo la scuola dell’inclusione, dell’unità corpo-mente, dell’internazionalizzazione e della digitalizzazione.

 

Adolfo, Elena e i bambini da liberare

Bisogna saper seguire le occasioni. Dall’amicizia con Elena Sandre della Polisportiva Veranese nasce l’idea di un progetto che permetta ai bambini “costretti” da un anno di lockdown di liberare il corpo e l'interezza delle loro persone; di praticare uno sport di squadra come il basket, che insegna a seguire delle regole e ad agire come un "noi" oltre ogni individualismo.

Ma soprattutto i bambini di seconda Primaria hanno incontrato Adolfo, un campione di basket paralimpico e una grande persona. Più di tanti discorsi sull’inclusione, i piccoli hanno sperimentato che una privazione enorme come quella delle gambe può essere un nuovo inizio, che anche da qui può nascere la storia di un campione. Loro hanno visto testimoniare che lo sport è una gioia che si offre a tutti. Hanno compreso che l’espressione “diversamente abile” è pienamente realistica perché un giovane uomo in carrozzina può guidare decine di bambini in modo competente e sicuro a imparare una attività che non conoscevano, secondo una serietà che il divertimento nasconde.

Siamo finiti sul Corriere della Sera, sui giornali internazionali grazie all’agenzia Associated Press, su Videonews.

 

A scuola imparo a giocare senza limiti!

 

“The Primary School of Verano goes on playing basketball!”

 

Video: Il maestro Berdun, campione di basket paralimpico e i suoi piccoli allievi

 

L’anno prossimo saranno coinvolte anche altre classi (probabilmente le seconde, le terze e le quarte) e si giocherà anche a pallavolo.

 

Apprendere le lingue, incontrare le culture

Quest’anno è stata con noi alla Scuola Primaria Katie Spragg, una giovane assistente linguistica giunta dall’Università di Leeds, in Inghilterra, grazie a un progetto ministeriale nel quale ci siamo buttati.

Katie ha portato ai piccoli il suono della lingua inglese ma anche il suo mondo di origine. E’ proprio quello che desiderava una scuola ancorata saldamente al territorio e, al tempo stesso, curiosa e protesa al mondo.

 

Le buone intuizioni costruiscono delle belle occasioni. Ma ciò che si è dimostrato educativamente fecondo non può essere abbandonato. 

Il progetto è finito, ma il nostro Istituto è rimasto in contatto con l’Università di Leeds e lavora affinché un assistant teacher possa a breve entrare in tutte le classi e le sezioni dell’Istituto, un’ora alla settimana e per tutto l’anno.

Fin da ora rivolgiamo un profondo ringraziamento alle famiglie che hanno ospitato e continueranno ad ospitare questi amici che vengono da lontano … to share our life. E ringraziamo anche tutte quelle famiglie che pagano il contributo volontario: sono questi soldi che ci permettono di offrire l'assistente linguistico agli studenti

 

 

Progetto assistente linguistico

 

La vita che si comunica: i social network

Siamo la scuola che vive nel tempo della digitalizzazione, del pensiero per immagini, della velocità, degli stimoli, della ricerca; la scuola “a raggio di sole”. Ci piaccia o no.

I social network sono un terreno strano che ha regole tutte sue ma che, se abitato consapevolmente e responsabilmente, apre finestre infinite, informali, possibilità di riflessione come di scambio di opinioni e di confronto.

Dal 5 gennaio la scuola è entrata in questo mondo. Ma senza snaturarsi: in questi mesi si è mostrata nella sua essenza, nelle intenzionalità educative, nello spirito di formazione, negli stili di trasmissione, nella vivacità e euforica espressione di gioia e ringraziamento per le opportunità vissute.

Grazie al ricorso ai social l’Istituto ha voluto consentire a tutti e meglio di entrare, com-prendere, abbracciare, ascoltare. Anche così la scuola vuole cambiare, essere trasparente, alta e popolare, accogliente e mai “escludente”, vuole condividere una ricchezza che merita di essere conosciuta.

 

Abbiamo riflettuto ancora meglio sui mezzi di comunicazione che abbiamo a disposizione: il sito, la newsletter, le mail, le comunicazioni sul registro elettronico, Facebook, Instagram, YouTube; abbiamo compreso le diverse esigenze cui rispondono, i diversi stili che li caratterizzano e le possibilità di integrazione.

 

Le scuole di Verano diventano “social” 

 

La pagina Facebook, l’account Instagram e il canale Youtube del Comprensivo di Verano.

 

Piccoli brividi da social network: presentazione del DS

 

I social network dell’IC: risultati dopo 6 mesi (slide 6 e seguenti)

 

Partecipiamo per raccontarci: Premio Scuola Digitale 2021

A marzo 2021 abbiamo accolto una nuova sfida: partecipare al “Premio Scuola Digitale 2021”.

L’occasione ha reso possibile il racconto del grande lavoro svolto da tutti i docenti durante la DAD e nel cammino di realizzazione della Didattica Digitale quotidiana, con bambini e ragazzi.

 

Con un gruppo di docenti di Infanzia, Primaria e Secondaria ci siamo incontrati, abbiamo progettato, riflettuto e costruito “La ricetta della nostra pizza digitale” che abbiamo realizzato grazie alla partecipazione di studenti e famiglie.

Il 23 aprile 2021 ci siamo presentati davanti alla giuria sostenuti da un pubblico caloroso e abbiamo guadagnato il terzo posto sul podio! Modestia a parte, il video è bellissimo, guardatelo!

 

 

 Il video "La nostra pizza digitale", creato con la regia del prof. Massimo Rivolta

 

Il racconto del nostro Premio Scuola Digitale 2021

 

Vi abbracciamo da lontano, bambine e bambini, ragazze e ragazzi, famiglie, colleghi, amici.

 

Andiamo in vacanza ma non vi dimentichiamo. 

 

C’è un nido che aspetta nuovi voli.

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