Ultimo saluto alle terze

Abbiate cinque minuti di pazienza.

E’ da un po’ che ci penso. Che penso a come salutarvi. La cosa bella sarebbe farlo uno ad uno. Ma capite che non ce la farei mai. 

Quindi vi lascio con questa immagine: pensatevi al cinema, Cinelandia o UCI.

Il film è finito, iniziano i titoli di coda e sta per cominciare la canzone di sottofondo, le luci sono ancora spente. Così è per voi: sono finite le medie e siamo ai titoli di coda, gli esami. 

E’ tutto un insieme di sentimenti che ribollono dentro: c’è il sollievo per aver finalmente chiuso questi tre anni, la voglia di iniziare qualcosa di nuovo, la curiosità per i nuovi compagni e i nuovi docenti, la tristezza per quelli che non vedrete più, la paura: “sarò capace? Ho scelto la scuola giusta per me? Chi incontrerò?”

Questo per voi è proprio un periodo strano. E’ come nascere un’altra volta. E lo state sperimentando – letteralmente – sulla vostra pelle. Un corpo in continuo cambiamento, sentimenti intensissimi, desideri nuovi e a volte difficili anche solo da definire.

Adesso parte la canzone di sottofondo, sceglietela voi. 

Per me è No surrender di Bruce Springsteen. Chitarre, batteria, grande melodia, bel ritmo, testo intessuto d’amicizia, sogni, amore e tutta quella roba lì che ti fa commuovere e venir voglia di lottare. Rock ‘n’roll. 

Sapete qual è la cosa strana? Ritrovo in me gli stessi vostri sentimenti. Una specie di strappo nell’anima. Provo a raccontarvelo.

Vi ho conosciuti tre anni fa, in prima. Ho incrociato un pezzo della vostra vita, e ognuno di voi è stato per me dono inaspettato. Ho sempre cercato di essere onesto con voi e con i vostri genitori anche quando si trattava di essere “duro” nei rimproveri o nei richiami, nella consapevolezza che l’affetto che provo nei vostri confronti porti con sé anche il compito di 

farvi conoscere il limite, riconoscere gli sbagli e aiutarvi a diventare responsabili.

Adesso ve ne andate.

E, accanto a un po’ di tristezza che provo nel pensare che a settembre non ci rivedremo più in classe, mi accompagna la gioia di sapervi impegnati nei prossimi anni a “costruire” questa 

vostra nuova vita. Spendetevi il più possibile, non risparmiatevi, non abbiate paura di fare fatica e di fare tante esperienze, condividete tutto il bello che c’è in voi. Starete bene voi e farete stare meglio chi vi circonda. Vi ringrazio tanto per questo pezzo di strada fatto insieme. 

Poi, come nei migliori film della Marvel: post-credits scene. Un ultimo augurio: è un verso che rubo da una canzone, e vale più di mille discorsi. Stesso cantante, ma film… scusate, canzone diversa. E’ per ognuno/a di voi:

Stay hard, stay hungry, stay alive if you can, and meet me in a dream of this hard land.

Tieni duro, sii affamato, resta vivo se puoi, e ci incontreremo in un sogno di questa dura terra

Luci accese. Inizia una vita nuova.

Ciao!

Un grande abbraccio

Prof. Massimo Rivolta