All’inizio poteva sembrare come la seconda settimana di giugno, quando suonata la campanella finale, per tre mesi cambia la gestione dei figli scolari.
Ma prima che cominci l’estate, madri e padri hanno già sapientemente pensato e pianificato tutto nei minimi particolari: iscrizioni ai centri estivi, contratti con i nonni, vacanzine con le società sportive o con l’oratorio.
Questa volta no! La non-giornata- organizzata-e-impegnata-tutta-nei-minimi-particolari è arrivata improvvisa e inaspettata tra capo e collo su genitori che si trovano, da ormai quattro settimane, a convivere notte e giorno con i figli che gironzolano per casa in pigiama, capello spettinato, divani sprofondati, giochi, libri e cavi di ricarica dappertutto.
Una bella sfida educativa ci è capitata.
E’ un vero momento storico in cui si può dire che, il patto di corresponsabilità scuola-famiglia che viene firmato ad inizio anno assume un significato nuovo, più vero, più stretto.
Genitori che fanno da educatori, da insegnanti, da animatori, da contenitori…tutto il giorno.
E allora si mettono in campo le autorevoli regole che governano le normali giornate di prima: ripristinare gli orari di sveglia, colazione e preparazione.
La mattinata continua ad essere il momento migliore per far funzionare il cervello, per fare scuola.
Con un buon planning orario tutti possono avere a disposizione i preziosi strumenti per la Didattica (oltre L)a Distanza (copyright Giuseppe Scaglione)…intanto, mamma e papà, si alternano per stare vicino ai figlioli e si occupano delle loro faccende. Genitori come supereroi che, tra smart working, aspirapolvere e pigne di piatti perennemente sporchi nell’acquaio reggono, sorreggono, risolvono, supportano e sopportano.
Per molti è un’occasione per imparare o testare le competenze informatiche: quanto tempo, quanti dubbi e quanta fatica per accedere alle videolezioni, per scaricare un documento, per capire come funzionano le piattaforme didattiche.
Però’ …interessante questa scuola, diranno molti di loro, ai miei tempi era più noiosa!
Si impara presto che è importante fare un planning dell’intera giornata per non perdere di vista i momenti fondamentali.
Non si ha certo la sensazione di avere del tempo vuoto, anzi le ore sembrano non bastare per tutte le cose che ci sono da fare. Strano ma vero, si corre tutto il giorno senza uscire di casa.
E’ pedagogicamente vero che i giovani sono resilienti, ma anche i genitori possono a gran voce riconoscere, in questo tempo, di saper resistere alle difficoltà, di saper mettere in campo skills di adattamento alla situazione di crisi, di saper gestire le ansie, le paure, le preoccupazioni proprie e quelle “travestite” dei loro figli.
Ecco che mamma e papà, nei momenti “difficili” della giornata, quando si alza la tensione, quando i bambini/ragazzi fanno più capricci del solito, fanno richieste improponibili, si scatenano in gesti iperattivi, litigano per un nonnulla coi fratelli… mettono in pratica le loro super competenze che meritano di essere riconosciute e valutate con degli obiettivi specifici sul Registro Elettronico.
Quante risorse tra le mura domestiche!
Si spolverano vecchi giochi in scatola, tornano di moda i mazzi di carte, si scatenano le sfide ai fornelli, si ritrovano vecchi album di fotografie, pagine ingiallite di libri classici, cd di canzoni inascoltabili per le giovani orecchie.
Chi è fortunato può tirare due tiri al pallone, ma si può anche fare due passi di danza sul tappeto o qualche esercizio di stretching.
“Smuovi la scuola”, un progetto che doveva partire proprio ai primi di marzo, si può trasformare in “trova il tempo per fare un po’ di ginnastica, di movimento tra mamma/figlia, papa/figlio” …magari una gara a chi resiste di più.
Ma è anche il momento buono per fare un po’ della vecchia “educazione domestica” (una volta era una materia scolastica…ora si chiamano “compiti di realtà”!) si svuotano cassetti, si ripuliscono armadi, si fa il “ripulisti” di ciò che non serve più…
Sono compiti di realtà quelli di accompagnare le nuove generazioni a organizzare e riordinare, a stirare, a pulire o aggiustare una serratura che scricchiola.
Serviranno loro per crescere, nè più nè meno che una lezione di storia.
I momenti in cui ci si ritrova intorno al tavolo per mangiare tutti insieme, sempre più rari nella vita normale, diventano una preziosa occasione per guardarsi in faccia, per raccontarsi, c’è chi prega, chi tira fuori vecchi ricordi, profonde testimonianze…circolano i valori più veri, quelli tipici di ciascuna famiglia, di ogni cultura.
Ancora una volta la tecnologia ci aiuta ad essere vicini alle famiglie allargate con quotidiane feste virtuali.
Ma è anche l’occasione per avvicinarsi al mondo social dei nostri pre- e ado-lescenti: chi sono i loro contatti, i loro canali di comunicazione, le loro fonti di informazione…sediamoci vicino a loro e chiediamo loro di insegnarci, senza giudicare, senza criticare, ma solo per capire.
E poi in casa, tra di noi, ci si può abbracciare per davvero, non virtualmente e allora cogliamo questo attimo.
Un pensiero speciale è per tutti quei genitori che, in prima linea perché attivi nei servizi essenziali, non hanno potuto chiudersi tra le mura domestiche ma stanno educando a distanza svolgendo funzioni sociali, sanitarie, di sopravvivenza, di tutela per i loro cari e per tutta la comunità. Che bella testimonianza per i loro figli!
La famiglia tiene una mano, la scuola l’altra e in mezzo c’è il fanciullo, sorretto e sicuro tra due pilastri solidi: l’alleanza si stringe, la distanza si accorcia, la comunicazione si fa più empatica.
Grazie a tutti i genitori, nonni… @icverano.educatori.italiani
Claudia Nobili – maestra, pedagogista e mamma
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