Il contenuto della circolare numero è riservato.
Sin dai primi giorni dell’emergenza, come tutti i docenti del nostro istituto, ci siamo attivate per affrontare la didattica a distanza, usando piattaforme che nel tempo abbiamo imparato a padroneggiare. Abbiamo proposto videolezioni in differita o in diretta, mandato materiali, link, schede, ecc. servendoci principalmente del registro elettronico.
Se da un lato la stragrande maggioranza delle famiglie ha accolto con gratitudine e rispetto la presenza della scuola, dall’altro in molti hanno fatto presente che spesso i genitori erano impegnati al lavoro e i bambini erano soli o affidati ai nonni, che non sempre erano in grado di aiutarli; che a casa il computer era uno solo, conteso da più figli e magari dagli stessi genitori in “lavoro agile”; che la rete domestica non sempre sosteneva tutti gli accessi; che magari tutti avevano uno smartphone o un tablet, ma non una stampante…
Problemi soprattutto “dei grandi”
Ma i piccoli non li consideriamo?
Sono passati, nel giro di 48 ore, da un rapporto quotidiano con le maestre e con i compagni, a una situazione di arida lontananza.
Dove sono finite le chiacchierate infinite, i giochi negli intervalli, la condivisione del momento del pasto, i disegni fatti in compagnia degli amici?
I nostri alunni chiedono questo a gran voce. E allora……
Si sono organizzati: perché non fare intervalli telematici????
La nostra efficientissima rappresentante di classe (Sharon è il nostro angelo!!!) è riuscita proprio in questo. Alcuni pomeriggi della settimana, i bambini si incontrano in videoconferenza per trascorrere insieme del tempo, disegnando, chiacchierando, facendo compiti e persino merenda!
E’ proprio vero:
“I grandi non capiscono mai niente da soli e i bambini si stancano a spiegargli tutto ogni volta.”
Da Il Piccolo Principe di Antoine de Saint-Exupery
Antonella Riva, Ornella Colombo, Roberta Mazzucco
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