Nella nostra classe c’è un’unione forte tra i bambini e con le maestre. Detto questo, l’inizio di questa emergenza è stata vissuta con incredulità e smarrimento… dopo i primi giorni a casa che sembravano una vacanza, tutti noi genitori abbiamo sentito la fatidica frase “voglio andare a scuola, voglio vedere i miei compagni, perché non posso? Mi manca la maestra”
Ma come ci insegna la storia, l’uomo si abitua e trova soluzioni alternative per sopravvivere nel modo migliore possibile;
Nelle prime settimane di compiti dati sul registro elettronico, noi genitori, abituati a delegare la didattica alla scuola e a gestire solo la parte di “devi fare i compiti”, abbiamo dovuto reinventarci insegnanti supplenti, con la paura di non riuscire a rispondere adeguatamente e di non essere all’altezza di spiegare cose che per noi adulti sono naturali (cosa servono le tabelline? Cosa è un aggettivo qualificativo? ecc), senza l’autorevolezza che hanno le maestre.
Sentiamo tutti la difficoltà di ri-organizzare la vita di tutta la famiglia: chi lavora fuori casa e deve fare i salti mortali per seguire i compiti; chi lavora in smart working e deve reinventarsi uno spazio anche mentale che altrimenti viene invaso sempre; la gestione del tempo dei bambini, che improvvisamente da una routine ferrea sono passati a dei tempi più dilatati e meno vincolati;
Abbiamo però sentito uno sforzo da parte delle maestre di resettare il loro modus operandi e cercare di gestire la situazione al meglio. Prima con videomessaggi, poi con 2 ore alla settimana di lezione tutti insieme, e da questa settimana facciamo 3 ore di lezione.
Sentire le lezioni e le conversazioni tra le maestre e i bambini è davvero un’esperienza: dai bambini che chiedono alle maestre in chat il permesso di poter andare in bagno, a quelli che raccontano cosa succede a casa e che il papà ha regalato “Just Dance” alla mamma, quelli più taciturni e intimiditi che non hanno ancora preso confidenza con il mezzo telematico.
Lo sentivamo già prima, ma ora ne siamo davvero sicuri al 100%: tra le nostre maestre e i nostri bambini c’è un legame ed un affetto che va al di là della didattica. Si dice sempre che le maestre non dovrebbero fare solo didattica, ma anche formazione, ed è proprio così e ora abbiamo avuto la fortuna di capire che cosa significhi davvero.
Sentendo la voglia dei bambini di starsi vicini, abbiamo deciso di organizzare “l’intervallo telematico” dove possono incontrarsi e disegnare, chiacchierare come facevano in classe, oggi abbiamo pensato di “fare i compiti insieme” (che non mi sembra abbiano fatto, ma che ha dato loro la possibilità di interagire).
Abbiamo riscoperto il valore del tempo. Abbiamo riscoperto la ricchezza dei nostri affetti e di quanto sia nostri dovere non considerarci più individui a sé stanti ma appartenenti ad una comunità, anche quando ci sentiamo stanchi e frustrati, sentire i nostri bambini che leggono le storie ai fratellini e stanno imparando ci dà un motivo in più per risollevarci;
Meno male che ci sono i bambini che ci fanno “impazzire” ma che non cambieremmo per nulla al mondo…. ma alla fine di questa emergenza, quando torneranno a scuola, ci meritiamo un BONUS GIORNATA ALLE TERME!
Sharon Scagnetti
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